giovedì 15 dicembre 2011

Patto "Città Consapevole"


Il Patto Città Consapevole

Premessa
La proposta del patto è finalizzata a dare sostanza alla democrazia formale, a riqualificare la relazione sociale attraverso lo sviluppo di  una autocoscienza del territorio, attraverso l’elevazione  della coscienza civile dei cittadini, la promozione della cooperazione tra potere pubblico, politica e soggetti sociali per la gestione dei processi reali. Insomma di un’identità intesa come racconto di sé condiviso e aperto alle sfide e all’innovazione, che solo una diffusa e permanente attività di produzione culturale sul territorio può garantire. 

La cultura come produzione della coscienza sociale dei processi reali
 C’è bisogno di una elaborazione culturale costante e pervasiva che coinvolga i cittadini. La costruzione della figura del cittadino eticamente consapevole, informato e protagonista, che è che la condizione senza la quale la democrazia resta una parola vuota a disposizione di tutte le demagogie e di tutti i populismi, non avviene spontaneamente, ma è il risultato di strategie convergenti della politica, dell’amministrazione, della società civile.

 “Fare cultura sul territorio”.
C’è bisogno di una proposta alla società civile di una concezione ed una pratica della cultura che sia intesa come attività di rielaborazione cosciente della vita del territorio. Di una cultura cioè che nasce dal territorio per il territorio, concependo i cittadini allo stesso tempo come produttori e destinatari, creatori e fruitori di essa, della rielaborazione costante dell’identità del territorio e della sua coscienza sociale.

Cittadini fruitori di cultura
Come fruitori di cultura, i cittadini non vanno considerati paternalisticamente, quasi fossero solo  portatori di esigenze ludiche e di svago, ma capaci anche di interessi etici e capacità di  riflessione, di comprensione del contesto e dei processi reali in cui  vivono.

Ma anche creatori di cultura
 Vi è una grande ricchezza e molteplicità delle attività culturali di soggetti, gruppi, associazioni operanti sul nostro territorio che va considerata come elemento essenziale della produzione sociale di cultura, accanto a  quella delle istituzioni ufficiali. Questa cospicua produzione culturale rischia di disperdersi: può dare un contributo determinante alla coscienza sociale ed essere essa stessa valorizzata nella sua qualità ed efficacia se collocata entro una strategia d’insieme condivisa, anche nella ricerca di una crescente, organica  connessione con la cultura prodotta dalle grandi istituzioni culturali presenti sul territorio.

Una libera coordinazione  delle attività culturali 
Proporre ai produttori locali di cultura un quadro di connessione e obiettivi culturali comuni finalizzati alla promozione civile ed umana del territorio può favorire quella circolazione delle idee e delle esperienze, quella cooperazione e sinergia tra le diverse realtà e interessi culturali, che possono aumentare l’impatto formatore della cultura sulla società civile, valorizzando la qualità stessa delle diverse esperienze e dei loro prodotti, promuovendo l’attivizzazione culturale e civile, con effetti positivi sulla sua coesione sociale e sulla democrazia politica. 

Da queste riflessioni nasce il Patto Città Consapevole

Piattaforma di idealità
Dal Patto: “Proponiamo perciò una strategia comune, partendo da un’idea di cultura che nasce dal territorio per il territorio e concepisce i cittadini allo stesso tempo come produttori e destinatari, creatori e fruitori di essa.”
La città di Venezia, enorme contenitore di cultura “istituzionale” e “vetrina” mondiale della cultura, ha una capacità produttiva autonoma che nasce “dal territorio per il territorio”, “dai cittadini per i cittadini”.
La produzione culturale cittadina, spesso intrecciata con l’associazionismo e molte volte proprio frutto dell’attivismo locale delle tante associazioni della città, potrebbe avere un maggior impatto se trovasse un coordinamento motivatore della consapevolezza di poter essere protagonisti del proprio territorio con uno spirito innovatore.
Il patto a partire dalla quotidianità vissuta nelle molteplici tematiche di interesse di ciascuno di noi e delle associazioni di cui facciamo parte,
      
La città d’acqua
La città delle Memorie
La città della Storia
La città della Filosofia
La città della Socialità
La città della Musica
La città della Scienza
La città dell’Arte
La città e l’Ambiente
La città della Solidarietà



può proporre riflessioni che si sviluppino in maniera unitaria ed intrecciata durante l’arco dell’anno e quindi sviluppare una:

Piattaforma progettuale
Dal patto: “Lo scopo è di dotare la nostra realtà sociale di una rete permanente di autoriflessione e di elaborazione della coscienza di sé (dell’identità, delle dinamiche, della vocazione) del nostro territorio in costante confronto con le più avanzate esperienze civili e sociali che vengono compiute nel mondo, contro ogni tentazione di chiusura provinciale e localista (…)”

La progettualità potrebbe svilupparsi intorno ai principi base della convivenza come i diritti e la legalità e declinarsi nelle diverse “tematiche” che attirano l’interesse dei singoli e le specificità e autonomia delle associazioni.    
Sebbene autonoma e libera, la piattaforma progettuale si dovrà sicuramente relazionare con le istituzioni e gli spazi della città per avere la possibilità di esprimersi; questo potrebbe essere aiutato dalla:

Piattaforma di servizi
Dal Patto: “utilizzando  la forza di un coordinamento cittadino di associazioni per:
·         individuare gli spazi disponibili per riunioni, conferenze, concerti, performance, assemblee, presentazioni di filmati, libri, mostre, etc.;
·         individuare le disponibilità “tecnologiche” che ogni associazione potrebbe mettere a disposizione: sistemi di amplificazione, proiettori, schermi mobili, etc.;
·         evitare sovrapposizioni di attività coordinando date, argomenti, etc.;
·         organizzare un sistema informativo unitario (bollettino cartaceo, informatico, etc.);

Per garantire la possibilità ai singoli e alle associazioni di produrre iniziative culturali dal e nel tessuto della città, è importante poter disporre di locali, attrezzature, capacità di diffusione, coordinamento delle iniziative.
Il patto, coordinando le forze di ciascuna associazione, si propone come facilitatore tecnico e logistico e produttore di un sistema di comunicazione unitario che sia spazio libero ma organizzato, delle associazioni.
Non pensiamo che sia necessaria una “casa delle associazioni” perché la nostra casa è la nostra città, ma pensiamo che sia opportuno che si sviluppi un sistema rapido ed efficiente di comunicazione affinché tutti i cittadini sappiano ciò che noi stessi sviluppiamo e abbiano la possibilità di scegliere.

Piattaforma di dialogo con le istituzioni
Sappiamo anche come sia complesso il dialogo con le istituzioni ed è questo un altro dei nostri obiettivi.
Se le istituzioni acquisiscono rispetto e fiducia nella rete delle associazioni, allora sarà più semplice chiedere ed anche pretendere che spazi pubblici siano a disposizione delle iniziative: comune, scuole ed università, campi e calli, sale di musei, giardini, centri sportivi, ma anche giornali, radio e televisioni locali.
Anche se complesso, potrebbe essere sviluppato un dialogo unitario con sponsor in grado di finanziare alcuni progetti comuni.