PATTO CITTÀ
CONSAPEVOLE
Verbale
dell'incontro del gruppo promotore del
13 novembre
2013
Presenti: Guido Sattin, Alberto Madricardo,
Anna Ruocco, Guia Varotto, Agostino Nobile, Sergio Piovesan, Antonio Rosino, M.
Teresa Sega, Alberta Boccato
Alberto Madricardo informa sulla sua
partecipazione all'incontro in sala del Consiglio con rappresentanti di settore
(vetro, merletto, ...), organizzato per
proporre all'UNESCO progetti elaborati in funzione della preservazione
dei beni materiali intangibili. Seguirà un convegno in data 22-23 novembre
diviso in due sessioni: esperienze internazionali nel settore e Venezia e il
turismo.
Maria Teresa Sega informa che si è svolto nella
sede dell'ARCI Franca Trentin un incontro dedicato a “coltivare a Venezia”, in
cui si sono incontrate realtà diverse ed è emersa la proposta di un convegno, e
sottolinea l'analogia con ciò che il Patto cerca di realizzare. Invita a
segnalare a Italia Nostra l'esistenza del Patto, visto che ci si pongono gli
stessi problemi in relazione alla città viva.
Guido Sattin sostiene che ci si è dimenticati di
quanto proclama il Patto, la cui funzione è quella di creare rete. Il Festival
deve avere la funzione di mettere in relazione le associazioni, che poi
propongono delle attività durante l'anno. Pertanto non è compito del Patto
organizzare convegni, devono essere le associazioni a farlo. Non ci deve essere
verticismo, ma il Patto deve facilitare il lavoro delle associazioni e
rinforzarne la vita.
Agostino Nobile sostiene che si rende necessaria
un'organizzazione per accogliere le proposte che vengono fatte, e vede un
limite nel fatto che non ci sia organizzati in maniera più strutturata. Questo
anche per la richiesta di spazi pubblici.
Sergio Piovesan evidenzia alcune carenze nella
realizzazione delle attività a Mestre. Dovrebbero essere le associazioni
mestrine a proporre delle attività e a partecipare al Festival. Ricorda che
dopo la conclusione del Festival le associazioni possono metter nel sito le
indicazioni delle loro attività, possibilità finora poco sfruttata.
Si rileva la difficoltà di coinvolgere il mondo
sportivo in quanto dispone già di una propria struttura articolata.
Anna Ruocco non vede una vera volontà di
collaborare all'organizzazione da parte delle associazioni, che utilizzano
piuttosto il Festival come vetrina.
Alberto Madricardo afferma che, poiché è la forma
che determina il risultato, la dispersione delle attività in vari punti della
città può non dare l'idea del fare le cose insieme.
Guia Varotto rileva che non tutte le associazioni hanno creato delle relazioni,
e che non tutte possono partecipare ai vari momenti di incontro.
Antonio Rosino propone di allargare la presenza,
far sapere dell'esistenza del Patto, far conoscere ciò che si è realizzato.
Ciascuno nel suo settore può ampliare la partecipazione.
Si discute su come modificare il punto 2 della
relazione di Alberto Madricardo stesa
in vista dell'assemblea delle associazioni.
Marina Rodinò ricorda le proposte fatte
nell'incontro finale del Festival sul fatto di poter disporre da parte delle
associazioni della consulenza di esperti in materia fiscale, legale, o di
rapporti con le istituzioni.
Si propone che una qualche associazione scelga una
tematica che le sia congeniale e si ponga come capofila nel proporre un'attività
(convegno, giornate a tema, ecc.), offrendo spunti di riflessione sullo stato
della città, sulla rilevanza delle attività nel tessuto cittadino.
Il Patto costituisce un incubatore che favorisce
le connessioni, la messa in sinergia di varie attività.
Si decide come modificare il punto 2.
Sergio Piovesan appronterà le slide per i 5 punti
proposti.
Nell'assemblea delle associazioni Agostino Nobile
farà da Presidente, Sergio Piovesan esporrà una valutazione del Festival, e poi
interverrà Alberto Madricardo.
Si ricorda di inviare l'invito a partecipare a
Giorgio Tommasi, che in quella occasione potrà esporre alle associazioni la sua
proposta, e alla Segreteria dell'Assessore Vettese.