giovedì 20 febbraio 2014

Assemblea delle associazioni e dei cittadini aderenti al Patto Città Consapevole del 13 febbraio 2014



 
Patto Città Consapevole
Incontro del 13 febbraio 14

Presenti:
Agostino Nobile, Sergio Piovesan, Alberto Madricardo (Nemus, SFI), Guia Varotto, Anna Ruocco, Alberta Boccato

Associazioni presenti: Maria Voltolina (Granello di Senape), Stefano Torcellan  e Marina Maruzzi (UAAR), Michele Penzo (Coop. Contatto), Gian Enrico Perdibon (Ass. Italo-Russa), Cesare Peris (Società di Mutuo Soccorso), Bianca Varisco (Metabolè), Maria Teresa Sega (rEsistenze – Iveser), Stefania Bertelli (Amici della Scoleta dei Calegheri)

Municipalità: Giorgio Tommasi

Presiede Sergio Piovesan che ricorda l'ordine del giorno e invita Guia Varotto a relazionare sulla situazione finanziaria del Patto.
A seguito del versamento della quota associativa delle varie associazioni si è arrivati ad avere in cassa € 540, le spese sostenute (domanda spazi pubblici, bolli, acquisizione dominio) sono state di € 210, e dopo il pagamento del rinnovo dominio ci sono attualmente in cassa € 298.
Agostino Nobile informa sulle prospettive di collaborazione con la Municipalità, che riguardano la possibilità di gestire il luogo Scoleta dei Calegheri nei giorni di martedì e giovedì e sottolinea l'importanza della collaborazione da parte delle varie Associazioni. Ricorda anche la richiesta della Municipalità di costituire un soggetto giuridico che possa fungere da interlocutore legalmente valido.
Alberto Madricardo informa sul progetto “laboratorio”. La proposta di gestire lo spazio viene incontro a un'esigenza di sviluppo del Patto, che si ripropone di accrescere la coscienza di essere parte della Città. Il Festival ha rappresentato un momento quantitativo, il laboratorio vorrebbe porsi come momento qualitativo, per sviluppare una collaborazione meno transitoria tra associazioni. Funzionerebbe per moduli, e associazioni o singoli individui che condividono un determinato settore di interesse si farebbero carico di un modulo costituito da otto ore, per offrire una panoramica del settore, presentare programmi e proposte, per arrivare a un momento di sintesi e alla formulazione di eventuali richieste alle Istituzioni. Il laboratorio servirebbe a mettere in evidenza anche i retroscena delle associazioni, a identificare i fini per i quali operano, creando occasioni di sinergia e di confronto, e anche di dibattito con i cittadini. Il Patto provvederà a pubblicare sul sito programmi e proposte. Si può pensare di organizzare un paio di moduli prima delle vacanze estive. Sarebbe interessante anche avere l'intervento di esperti per arrivare a un inventario della situazione,  a evidenziare i problemi profondi del settore.
L'attuazione del “laboratorio” costituirebbe un salto qualitativo, che permetterebbe di crescere di spessore passando da un attivismo spontaneo a una fase riflessiva, a una contestualizzazione.
Dei due giorni a disposizione il martedì potrebbe continuare ad essere dedicato alla presentazione di libri, a conferenze, e il giovedì all'attuazione dei moduli.
Maria Teresa Sega sottolinea che il “laboratorio” diventa un luogo dove pensare e discutere sulla città, promuovere progetti, stabilire canali con le altre associazioni, ma può funzionare solo se ci si attiva tutti.
Seguono interventi vari sull'opportunità e gli adempimenti conseguenti della costituzione di un soggetto giuridico, che sarebbe lo strumento tecnico per gestire gli spazi, l'interfaccia con le Istituzioni.
Interviene Cesare Peris ricordando che la sua Società mette a disposizione un'eventuale copertura finanziaria per le spese da sostenere, e evidenzia ruoli e responsabilità del Patto e dell'eventuale costituendo ente giuridico. Secondo Alberto Madricardo il Patto avrebbe una funzione di supporto, fungerebbe da incubatore (pubblicità, mailing list, sito, ecc.).
Interviene Michele Penzo che afferma che si tratterebbe di perdere un pezzetto della propria identità, per aderire – in rete – a un'altra identità comune, creando una solida base condivisa, con regole precise.
Interviene Giorgio Tommasi spiegando come è nata la proposta della Municipalità, consistente nel mettere a disposizione uno spazio fisico per la promozione della cultura nella Città. Non serve spogliarsi della propria identità, ma si tratta di mettere del proprio dentro un contenitore comune. Da un punto di vista tecnico, poiché lo spazio viene concesso gratuitamente, la cosa va motivata al settore amministrativo come promozione culturale. Sostiene che è opportuno avere un referente, un coordinamento, al di fuori della gestione dello spazio, che collabori alla promozione della cultura nella Città. La Municipalità può anche coordinare la pubblicità degli eventi, purché segnalati per tempo.
Propone un periodo sperimentale (6-8 mesi). Insiste sulla necessità che vi sia un referente, anche se sarebbe preferibile un soggetto giuridico.
Si decide di attuare una fase sperimentale con due moduli prima dell'estate, e di presentare un programma di iniziative da realizzare alla Scoleta.
Stefania Bertelli gestirà la normalità del luogo Scoleta, Anna Ruocco sarà la referente per il Patto.
Si invita Michele Penzo, di Contatto, che segnala di avere già delineato un possibile modulo, a inviarlo ad Alberto Madricardo.