mercoledì 11 dicembre 2013

Verbale dell'incontro con la Municipalità da parte di alcuni componenti il gruppo promotore del Patto Città Consapevole del 10 dicembre 13 ore14,30



Verbale dell'incontro con la Municipalità
da parte di alcuni componenti
il gruppo promotore
del Patto Città Consapevole
del 10 dicembre 13 ore14,30

Presenti:
Municipalità: E. Viero (Pres.), G. Tommasi (Vice-pres.), M. Smerghetto (Delegato alla Cultura), M. Preto-Martini (Capo Servizio Cultura e Sport), N. Inchiostro (Uff. Spazi).
Patto Città Consapevole: A. Nobile, A. Ruocco, S. Piovesan, A. Madricardo, A. Boccato, M.T. Sega (uscita alle 15,00 per altri impegni).

Smerghetto informa che la delibera della Municipalità votata il 25/11 in esecutivo all'unanimità, ha lo scopo di migliorare il collegamento con l'associazionismo, in particolare culturale, presente sul territorio. L'esperienza fatta con i gruppi di lavoro si è dimostrata molto positiva, mettendo a disposizione della città un patrimonio culturale in termini anche di forze, persone, tempo. Va evidenziato che sono passati dallo sperimentale all'esecutivo, ed è stata data ai gruppi di lavoro la possibilità di interfacciarsi con le Istituzioni e di assumere una forma istituzionale più concreta. L'ultima parte del documento in particolare riporta i punti fondanti che devono regolare i rapporti con la Municipalità. Hanno convenuto di iniziare con un giro di riunioni per presentare la delibera e cominciare a realizzarne le finalità. Si farà capo da un punto di vista organizzativo e culturale al Servizio Cultura e Sport e per il riferimento politico al delegato alla Cultura per l'applicazione della delibera o per la soluzione di eventuali problematiche.
Sottolinea che questo dà la possibilità di interfacciarsi più facilmente con le Istituzioni e risolvere situazioni più difficili da affrontare quando si è isolati. Si è voluto garantire un futuro ai gruppi spontanei nel contenitore culturale della Municipalità. I risultati ottenuti con CZ e il Teatro Groggia sono aspetti significati in proposito.
Per Tommasi va valorizzato il lavoro che si è fatto in questi anni nelle biblioteche e in altre strutture in modo che non vada disperso il lavoro di persone che si sono messe a disposizione della città per migliorarne il contenuto culturale.
Viero si dichiara soddisfatto del lavoro portato avanti, delle sue potenzialità, prevede la possibilità di un aumento di spazi e di offerta culturale alla città, una maggiore autonomia per la struttura associativa e contemporaneamente una maggiore tutela.
La delibera sui gruppi di lavoro era in scadenza e non ne garantiva la continuità e spesso i gruppi di lavoro venivano scelti in base a contingenze politiche, mentre l'attuale delibera prevede solo un controllo tecnico, organizzativo-logistico, per armonizzare tutte le attività.
Viene chiesto con quale criterio la Municipalità assegna gli incarichi e se questo riguarda anche chi non fa parte di un'associazione giuridicamente strutturata, essendo il Patto un gruppo informale.
Si fanno presente le esigenze di orario per l'utilizzo della Scoleta.
Viene risposto che sarebbe più conveniente che il gruppo del Patto fosse costituito giuridicamente. Gli spazi vengono assegnati alle associazioni iscritte all'albo, e nell'ambito di un progetto in cui si agisce per conto della Municipalità.
Per quanto riguarda il prolungamento dell'orario nell'utilizzo della Scoleta, il responsabile del gruppo potrebbe disporre di una chiave.
Viene ribadito che ci deve essere una responsabilità civile dello spazio, e un controllo istituzionale per verificare che tutto proceda correttamente. Ci deve essere sinergia culturale e tecnica tra le due entità, gruppo e Istituzione.
Quanto alla prossima scadenza amministrativa, possono non essere riconfermate le persone, ma appare difficile politicamente mettere in discussione un progetto che viene dalla città.
Il Patto presenterà a breve una bozza di progetto.
Si ribadisce che questo gruppo informale non ha una sede in cui tenere le proprie riunioni di lavoro e la Scoleta potrebbe rappresentare la soluzione.

sabato 16 novembre 2013

Verbale dell'incontro del gruppo promotore del 13 novembre 2013



PATTO CITTÀ CONSAPEVOLE
Verbale dell'incontro del gruppo promotore del
13 novembre 2013

Presenti: Guido Sattin, Alberto Madricardo, Anna Ruocco, Guia Varotto, Agostino Nobile, Sergio Piovesan, Antonio Rosino, M. Teresa Sega, Alberta Boccato

Alberto Madricardo informa sulla sua partecipazione all'incontro in sala del Consiglio con rappresentanti di settore (vetro, merletto, ...), organizzato per   proporre all'UNESCO progetti elaborati in funzione della preservazione dei beni materiali intangibili. Seguirà un convegno in data 22-23 novembre diviso in due sessioni: esperienze internazionali nel settore e Venezia e il turismo.
Maria Teresa Sega informa che si è svolto nella sede dell'ARCI Franca Trentin un incontro dedicato a “coltivare a Venezia”, in cui si sono incontrate realtà diverse ed è emersa la proposta di un convegno, e sottolinea l'analogia con ciò che il Patto cerca di realizzare. Invita a segnalare a Italia Nostra l'esistenza del Patto, visto che ci si pongono gli stessi problemi in relazione alla città viva.
Guido Sattin sostiene che ci si è dimenticati di quanto proclama il Patto, la cui funzione è quella di creare rete. Il Festival deve avere la funzione di mettere in relazione le associazioni, che poi propongono delle attività durante l'anno. Pertanto non è compito del Patto organizzare convegni, devono essere le associazioni a farlo. Non ci deve essere verticismo, ma il Patto deve facilitare il lavoro delle associazioni e rinforzarne la vita.
Agostino Nobile sostiene che si rende necessaria un'organizzazione per accogliere le proposte che vengono fatte, e vede un limite nel fatto che non ci sia organizzati in maniera più strutturata. Questo anche per la richiesta di spazi pubblici.
Sergio Piovesan evidenzia alcune carenze nella realizzazione delle attività a Mestre. Dovrebbero essere le associazioni mestrine a proporre delle attività e a partecipare al Festival. Ricorda che dopo la conclusione del Festival le associazioni possono metter nel sito le indicazioni delle loro attività, possibilità finora poco sfruttata.
Si rileva la difficoltà di coinvolgere il mondo sportivo in quanto dispone già di una propria struttura articolata.
Anna Ruocco non vede una vera volontà di collaborare all'organizzazione da parte delle associazioni, che utilizzano piuttosto il Festival come vetrina.
Alberto Madricardo afferma che, poiché è la forma che determina il risultato, la dispersione delle attività in vari punti della città può non dare l'idea del fare le cose insieme.
Guia Varotto rileva che non tutte  le associazioni hanno creato delle relazioni, e che non tutte possono partecipare ai vari momenti di incontro.
Antonio Rosino propone di allargare la presenza, far sapere dell'esistenza del Patto, far conoscere ciò che si è realizzato. Ciascuno nel suo settore può ampliare la partecipazione.
Si discute su come modificare il punto 2 della relazione di Alberto Madricardo   stesa in vista dell'assemblea delle associazioni.
Marina Rodinò ricorda le proposte fatte nell'incontro finale del Festival sul fatto di poter disporre da parte delle associazioni della consulenza di esperti in materia fiscale, legale, o di rapporti con le istituzioni.
Si propone che una qualche associazione scelga una tematica che le sia congeniale e si ponga come capofila nel proporre un'attività (convegno, giornate a tema, ecc.), offrendo spunti di riflessione sullo stato della città, sulla rilevanza delle attività nel tessuto cittadino.  
Il Patto costituisce un incubatore che favorisce le connessioni, la messa in sinergia di varie attività.
Si decide come modificare il punto 2.
Sergio Piovesan appronterà le slide per i 5 punti proposti.
Nell'assemblea delle associazioni Agostino Nobile farà da Presidente, Sergio Piovesan esporrà una valutazione del Festival, e poi interverrà Alberto Madricardo.
Si ricorda di inviare l'invito a partecipare a Giorgio Tommasi, che in quella occasione potrà esporre alle associazioni la sua proposta, e alla Segreteria dell'Assessore Vettese.



mercoledì 30 ottobre 2013

Verbale dell'incontro del gruppo promotore PATTO CITTÂ CONSAPEVOLE del 28 ottobre 2013



Verbale dell'incontro del gruppo promotore
PATTO CITTÂ CONSAPEVOLE
del 28 ottobre 2013

Presenti: Agostino Nobile, Federico Corda, M.Teresa Sega (rEsistenze), Guido Sattin, Guia Varotto, Alberto Madricardo, Cesare Peris (Società di Mutuo Soccorso), Anna Ruocco, Alberta Boccato

M.Teresa Sega porta informazioni sulla proposta di Giorgio Tommasi relativa all'estensione degli attuali “gruppi di lavoro delle biblioteche” a “gruppi di promozione culturale” e suggerisce di non lasciar cadere la proposta in quanto, avendo la Municipalità come sponda istituzionale, ci può essere la possibilità di gestire degli spazi.
Agostino porta a conoscenza delle considerazioni di Sergio sul Festival e sulla strutturazione del Patto Città Consapevole. Secondo Sergio molti vedono ancora la rete come organizzatrice di eventi; l'approccio in terraferma non ha avuto molto successo in quanto mancava un impegno da parte delle associazioni locali. L'Info Point a San Tomà è stato nuovamente a carico solo di poche persone. La stampa è stata quasi completamente assente malgrado i comunicati stampa puntualmente forniti. Ritiene infine necessario assumere una veste giuridica per i contatti con le istituzioni. Anche Agostino si dichiara favorevole a una struttura giuridica.
Alberto fa delle considerazioni asserendo che è finita la prima fase, che peraltro continuerà come esplorazione del territorio, ma è stato circoscritto un perimetro, e questa formulazione da un punto di vista qualitativo non può dare molto, di qui la necessità di fare delle proposte coinvolgenti alle associazioni. Compito del Patto è quello di operare tutto l'anno, stabilendo le direttrici di un'attività che poi culmina nel Festival.
Per il Festival si potrebbe prevedere un numero di giorni più ristretto. Seguono interventi sul fatto di tenere il Festival in un'unica sede, magari simbolica (es. Arsenale) o distribuire gli eventi in varie localizzazioni.
Si ritorna a considerare l'opportunità che il Patto abbia una struttura giuridica, questo consentirebbe di avere un potere contrattuale per disporre di spazi.
Alberto propone di prendere in considerazione i seguenti punti:
sviluppo sito
rapporto con le Istituzioni locali
rapporto con le Istituzioni internazionali presenti a Venezia
definizione di una linea di ricerca incentrata sulla ricostruzione sociale e democratica della città
riformulazione dell'idea di Festival.
Guido informa che le attività, interne e esterne, che hanno riguardato il Circolo ARCI Franca Trentin hanno avuto buon esito. È contrario al fatto di darsi una struttura giuridica in quanto la natura del Patto è una rete di associazioni, fatta di tanti nodi collegati insieme, e anche alla centralizzazione del Festival, dato che rappresenta la città che vive; alcune associazioni utilizzano il Festival come vetrina per lanciare l'inizio dell'attività associativa. È anche contrario a considerare la stampa come elemento di risonanza delle attività.
Interviene M.Teresa Sega dicendo che non serve creare un contenitore in cui ciascuno fa le cose che fa sempre con i propri utenti, quando il senso è quello di fare rete. La disponibilità di una sede permetterebbe di programmare eventi in tutto l'arco dell'anno. Suggerisce di darsi dei temi.
Federico ricorda le difficoltà incontrate nelle attività in cui era coinvolto e suggerisce di utilizzare la casa del cinema per le future proiezioni per evitare problemi burocratici e pratici.
Guia ritiene che non si debba ignorare la proposta di Tommasi, di cui però si devono chiarire le implicazioni. Il Patto dovrebbe non solo produrre il Festival, ma creare azioni che aiutino le associazioni a costruire il momento del Festival, che non può essere solo una vetrina, ma fornire qualcosa in più.
Segue un intervento di Cesare Peris sulle modalità associative. Pensa anche lui che sia difficile esportare l'iniziativa e ritiene importante rimanere concentrati su quello che ci si è proposti di fare. Ribadisce la disponibilità della sua associazione a stanziare dei fondi per supportare le iniziative.
M.Teresa Sega ricorda che le problematiche del centro storico sono diverse, e che è necessario produrre un'idea città, avanzando proposte, stimolando la politica in modo da porre un argine alla morte di Venezia.
Alberto afferma che ci si deve concentrare sulle proposte da presentare all'assemblea delle associazioni, presentando un calendario annuale (modificabile) che sfoci nel Festival. Stiamo assistendo a una debacle della democrazia e allo schiacciamento delle dinamiche locali da parte di quelle globali, dinamiche che marginalizzano e distruggono anche altrove.
Come Nemus, propone un convegno su la ricostruzione della località nello spazio globale”.
Va rafforzata la società civile in modo da incalzare la politica, le modalità vanno individuate ed è importante creare condizioni di dialogo orizzontale.
Propone che ciascuno stili una scaletta di programma per questo prossimo anno, ricercando un filo conduttore unico.
Guido propone di mandare con l'invito anche il testo del Patto, che va tenuto presente.
Il sito deve diventare strumento strategico, piazza di informazioni che riguardano la città.
Gli eventi che hanno luogo durante l'anno possono essere pubblicizzati dalle associazioni aderenti con il logo, che dà un valore aggiunto.

lunedì 7 ottobre 2013

Verbale dell'incontro del 6 ottobre 13 con le associazioni - Giornata finale del Festival Venezia Città Consapevole



Verbale dell'incontro del 6 ottobre 13 con le associazioni
Giornata finale del Festival Venezia Città Consapevole

Presenti:
Comune di Venezia: Tiziana Agostini
Municipalità: Erminio Viero, Giorgio Tommasi
Comitato organizzatore
Associazioni presenti (identificate): Nemus, Trekking Italia, Barchetta blu, Coro Marmolada, Associazione Internazionale Yoga, rEsistenze, UAAR, Circolo ARCI Franca Trentin, Società Italo-Russa, Circolo scacchistico E. Canal

Si inizia l'incontro con gli interventi di Guido Sattin e Alberto Madricardo del Comitato Organizzatore.  Viene illustrato il significato dell'iniziativa rilevando l'importanza di aver dato l'avvio a una vita associativa. Si è trattato di un'esperienza ambiziosa volta a creare un processo di coesione, a costituire una società civile soggetto del territorio, a promuovere la consapevolezza di far parte di un'unica realtà in un'epoca che tende alla frammentazione del territorio con progetti stabiliti da fuori della realtà locale. L'intento è quello di scoprire un'identità comune sul territorio, di definire un concreto rapporto con le Istituzioni locali e le altre grandi Istituzioni presenti sul territorio, ricercando un'occasione preziosa di collaborazione. Va ricercata una contestualizzazione in modo che le attività possano inserirsi in quel contesto comune che è la città.
Si fa presente anche che un altro contributo importante la rete lo potrà dare nel contesto dell'Arsenale.
Guia Varotto ricorda che la Rete non è un soggetto giuridico, il che ha costituito  a volte un problema nei contatti con le Istituzioni. Si dibatte brevemente sull'opportunità di creare un'associazione capofila. Introduce anche la possibilità che Venezia diventi nel 2019 capitale culturale europea per un anno in quanto ha le caratteristiche indicate per tale nomina dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo data la innegabile dimensione europea della città.
Segue un in intervento di Agostino Nobile che sottolinea l'importanza del fare insieme cose diverse e i risultati notevoli ottenuti sia pure con i pochi mezzi a disposizione.
Sergio Piovesan solleva le problematiche condivise delle associazioni quali la contabilità e i problemi fiscali per le quali trovare una possibile soluzione comune. Interviene in proposito Gianni Zennaro (Presidente Coro Marmolada)
che auspica di trovare un filo conduttore per tutte le associazioni, anche se le esigenze sono diversificate. Propone di raccogliere tutte le problematiche e mettere in piedi un'associazione che aiuti a risolverle.
Segue un intervento di Giorgio Tommasi, Vicepresidente della Municipalità, che ricorda come a volte ci si muova in maniera disarticolata, ignorando delle regole che però devono essere rispettate. Informa che la Municipalità ha istituito dei gruppi di lavoro sulle biblioteche e propone di spostare l'asse sulla promozione della cultura in città.
Propone anche di trovare una sede per il Patto Venezia Città Consapevole.
Antonio Rosino evidenzia che il Festival è un inizio di attività sportivo-culturali, ma manca un aiuto pubblico, e la mancanza di finanziamenti e sponsorizzazioni costringe a ridurre le attività.
Interviene la rappresentante dell'Associazione di Promozione Culturale Lilith di Murano che si occupa di eventi collaterali della Biennale e di eventi musicali.
L'Assessora Tiziana Agostini esprime il suo apprezzamento per le attività del Patto e la voglia di fare in città. La forza del progetto sta nel fare in modo che ciascuno si faccia carico del suo pezzo di responsabilità. Ricorda che si hanno davanti circa venti anni per riuscire a mantenere Venezia in quanto tale e assumersi la responsabilità di trasmettere alle generazioni future i saperi patrimoniali della città, contrastando il rischio di veder cancellata la civiltà veneziana dei mestieri, delle professioni, la sua specificità. Vanno individuate e raccolte insieme le attività che costituiscono saperi intangibili e ricorda la Convenzione di Faro promossa dal Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale invitando a sentire la responsabilità del momento.
Interviene il Presidente della Municipalità Viero affermando che la rassegnazione legata ai problemi economici del momento attuale rischia di far perdere la propria identità. Ma la comune volontà degli abitanti e la coscienza collettiva vogliono opporsi a questa deriva salvaguardando le memorie e proiettandosi nel futuro tramite la progettazione di eventi quali il Festival. E in tale contesto va individuata la cifra dell'impegno della Municipalità a sperimentare connessioni inedite e nuove sinergie.
La rappresentante di rEsistenze ricorda che il problema è il turismo di massa e la voglia dei cittadini che Venezia continui ad essere città viva e non albergo diffuso, teatro di una moltiplicazione di attività per i turisti.
Alberto Madricardo conclude la riunione dicendo che siamo obbligati a pensare a soluzioni per sopravvivere come città, per impedire che Venezia venga sfilata ai suoi cittadini.