Verbale dell'incontro del gruppo promotore
PATTO CITTÂ
CONSAPEVOLE
del 28 ottobre 2013
Presenti: Agostino Nobile, Federico Corda, M.Teresa
Sega (rEsistenze), Guido Sattin, Guia Varotto, Alberto Madricardo, Cesare Peris
(Società di Mutuo Soccorso), Anna Ruocco, Alberta Boccato
M.Teresa Sega
porta informazioni sulla proposta di Giorgio Tommasi relativa all'estensione
degli attuali “gruppi di lavoro delle biblioteche” a “gruppi di promozione
culturale” e suggerisce di non lasciar cadere la proposta in quanto, avendo la
Municipalità come sponda istituzionale, ci può essere la possibilità di gestire
degli spazi.
Agostino porta a
conoscenza delle considerazioni di Sergio sul Festival e sulla strutturazione
del Patto Città Consapevole. Secondo Sergio molti vedono ancora la rete come
organizzatrice di eventi; l'approccio in terraferma non ha avuto molto successo
in quanto mancava un impegno da parte delle associazioni locali. L'Info Point a
San Tomà è stato nuovamente a carico solo di poche persone. La stampa è stata
quasi completamente assente malgrado i comunicati stampa puntualmente forniti.
Ritiene infine necessario assumere una veste giuridica per i contatti con le
istituzioni. Anche Agostino si dichiara favorevole a una struttura giuridica.
Alberto fa delle
considerazioni asserendo che è finita la prima fase, che peraltro continuerà
come esplorazione del territorio, ma è stato circoscritto un perimetro, e
questa formulazione da un punto di vista qualitativo non può dare molto, di qui
la necessità di fare delle proposte coinvolgenti alle associazioni. Compito del
Patto è quello di operare tutto l'anno, stabilendo le direttrici di un'attività
che poi culmina nel Festival.
Per il Festival
si potrebbe prevedere un numero di giorni più ristretto. Seguono interventi sul
fatto di tenere il Festival in un'unica sede, magari simbolica (es. Arsenale) o
distribuire gli eventi in varie localizzazioni.
Si ritorna a
considerare l'opportunità che il Patto abbia una struttura giuridica, questo
consentirebbe di avere un potere contrattuale per disporre di spazi.
Alberto propone
di prendere in considerazione i seguenti punti:
sviluppo sito
rapporto con le Istituzioni locali
rapporto con le Istituzioni
internazionali presenti a Venezia
definizione di una linea di ricerca
incentrata sulla ricostruzione sociale e democratica della città
riformulazione dell'idea di Festival.
Guido informa
che le attività, interne e esterne, che hanno riguardato il Circolo ARCI Franca
Trentin hanno avuto buon esito. È contrario al fatto di darsi una struttura
giuridica in quanto la natura del Patto è una rete di associazioni, fatta di
tanti nodi collegati insieme, e anche alla centralizzazione del Festival, dato
che rappresenta la città che vive; alcune associazioni utilizzano il Festival
come vetrina per lanciare l'inizio dell'attività associativa. È anche contrario
a considerare la stampa come elemento di risonanza delle attività.
Interviene
M.Teresa Sega dicendo che non serve creare un contenitore in cui ciascuno fa le
cose che fa sempre con i propri utenti, quando il senso è quello di fare rete.
La disponibilità di una sede permetterebbe di programmare eventi in tutto
l'arco dell'anno. Suggerisce di darsi dei temi.
Federico ricorda
le difficoltà incontrate nelle attività in cui era coinvolto e suggerisce di
utilizzare la casa del cinema per le future proiezioni per evitare problemi
burocratici e pratici.
Guia ritiene che
non si debba ignorare la proposta di Tommasi, di cui però si devono chiarire le
implicazioni. Il Patto dovrebbe non solo produrre il Festival, ma creare azioni
che aiutino le associazioni a costruire il momento del Festival, che non può
essere solo una vetrina, ma fornire qualcosa in più.
Segue un
intervento di Cesare Peris sulle modalità associative. Pensa anche lui che sia
difficile esportare l'iniziativa e ritiene importante rimanere concentrati su
quello che ci si è proposti di fare. Ribadisce la disponibilità della sua
associazione a stanziare dei fondi per supportare le iniziative.
M.Teresa Sega
ricorda che le problematiche del centro storico sono diverse, e che è
necessario produrre un'idea città, avanzando proposte, stimolando la politica
in modo da porre un argine alla morte di Venezia.
Alberto afferma
che ci si deve concentrare sulle proposte da presentare all'assemblea delle
associazioni, presentando un calendario annuale (modificabile) che sfoci nel
Festival. Stiamo assistendo a una debacle della democrazia e allo
schiacciamento delle dinamiche locali da parte di quelle globali, dinamiche che
marginalizzano e distruggono anche altrove.
Come Nemus,
propone un convegno su “la
ricostruzione della località nello spazio globale”.
Va rafforzata la
società civile in modo da incalzare la politica, le modalità vanno individuate
ed è importante creare condizioni di dialogo orizzontale.
Propone che
ciascuno stili una scaletta di programma per questo prossimo anno, ricercando
un filo conduttore unico.
Guido propone di
mandare con l'invito anche il testo del Patto, che va tenuto presente.
Il sito deve
diventare strumento strategico, piazza di informazioni che riguardano la città.
Gli eventi che
hanno luogo durante l'anno possono essere pubblicizzati dalle associazioni
aderenti con il logo, che dà un valore aggiunto.